martedì 31 agosto 2010

ferie alternative

Cari amici del portapizza,
in periodo di controesodo, stavo pensando alle ferie e in particolare alle possibili destinazioni. Guardando su sky tg 24 le immagini della visita di Gheddafi nel nostro bel Paese, mi è balenata un'idea carina: la Libia.
La Grande Repubblica Araba di Libia Popolare e Socialista, con una superficie di 1.760.000 km², è il quarto paese dell'Africa per superficie, il diciassettesimo del mondo. Secondo Wikipedia all'interno del paese convivono pacificamente 5 etnie: Arabi, Berberi, Tebou, Tuareg e Uninabited. In particolare gli Uninabited occupano la maggior parte del territorio. 
Il problema è che non conosco la lingua, né le abitudini del posto. Con queste premesse, in un paese straniero si rischiano figuracce o - peggio ancora - si rischia di offendere la spiccata sensibilità degli indigeni. E' per questo che ho deciso di prendere esempio da Gheddy, leader dal 1969. Se non le conosce lui le mode del posto... 
Allora, innanzi tutto ho comprato cinquecento bibbie da regalare in giro. Io non sono cristiano, ma provengo da un Paese in cui il 91,6% della popolazione è cristiana. A quanto ho capito, quando un libico va all'estero, ama parlare della sua religione e presumibilmente quando accoglie un turista nella sua terra, si aspetta che questo faccia altrettanto! Così distribuirò bibbie in giro per Tripoli. 
Poi pensavo di andare in una scuola coranica e raccontare la mia personale teoria sul profeta Maometto. Dopo un'abbuffata colossale di maialetto e cannonau, l'altro giorno ho sognato che Maometto non è morto di ritorno dal pellegrinaggio dell'addio, ma è fuggito in Francia con le sue nove mogli e la figlia Fatima, per incontrare Gesù e Cicciobombo Cannoniere. Credo che gradiranno molto il mio racconto. 
Poi li inviterò a convertirsi al cristianesimo, dicendogli che la loro religione è sbagliata perchè sì
Per quanto riguarda le donne, in Libia è un po' come da noi: basta che paghi e ne puoi avere quante vuoi. La condizione della donna è importante per valutare lo stato di salute di una nazione. Infatti le donne libiche vengono scelte fin da piccole, misurate con dei calibri speciali che determinano se hanno le giuste proporzioni. Nell'età dello sviluppo, purtroppo, parte del raccolto va perso. Alcune non sviluppano abbastanza seno o non crescono abbastanza in altezza. I fianchi poi... non puoi mai dire come diventeranno i fianchi di una ragazza. E' un casino! Però vedendo le amazzoni di Gheddy, credo che in questo loro siano molto più avanti di noi. In Libia non ce l'hanno una Rosi Bindi, ma sono sicuro che se ce l'avessero, Gheddy la insulterebbe ogni giorno per almeno due volte. Come il nostro presidente del consiglio, ma senza perbenisti dietro che si offendono!
Quando i Tuareg mi chiederanno se voglio dormire in una tenda, gli dirò fieramente che sono troppo attaccato alle tradizioni della mia terra e costruirò una palazzina di sei piani in cemento impoverito sui loro corsi d'acqua con manodopera in nero. 
Per quanto riguarda il cibo, non cadrò nel facile errore di gustare l'ottima cucina locale, ma mi porterò un maialetto da latte per ogni giorno di permanenza e li arrostirò - uno al giorno - sulla piazza davanti alle moschee. Anche il vino me lo porterò da casa e andrò ad offrirlo ai passanti. 
Vado a preparare le valigie!


ADDIOOOOOO!
Il portapizza

mercoledì 11 agosto 2010

Il Cavaliere Frettoloso

Cari amici,
a dicembre saranno tre anni dalla pubblicazione del mio romanzo. Questo blog, invece, tre anni li ha già compiuti lo scorso giugno.
Scrivere un libro è un'operazione lunga e faticosa, ma dà un sacco di soddisfazioni!
Quando l'argomento, poi, è così stimolante...

La città di Cagliari è vecchia e giovane, multietnica e conservatrice, nostalgica, sognante, sporca, sfavillante, gaggia... Un'ambientazione ideale per un romanzo all'insegna dell'ironia. Quando il protagonista è un portapizza, il connubio sembra essere perfetto: una vista dal basso, un'ambientazione cangiante e quel fascino che avvolge un mondo chiuso su sé stesso, che prima o poi si affaccia sul nostro giusto il tempo di portarci la cena. Qualcosa che sul momento non c'interessa, ma prima o poi ci fa chiedere: come sarà la vita di un portapizza? Cosa penserà delle persone a cui porta la cena e che lo aspettano seduti a tavola? A quali pericoli andrà incontro nel suo scorrazzare su e giù per la città?

In due parole il mio romanzo è nato così. Sicuramente col desiderio di vederlo pubblicato, ma non certo per fare soldi: costa 10,99 e lo si può scaricare anche gratis. Insomma, più uno sfizio che un progetto editoriale!

Ma torniamo all'argomento di questo post (e di questo blog!): il portapizza.
Questo strano personaggio sembra solleticare la fantasia di tutti, tanto che a partire dal 24 gennaio del 2009, sulla radio privata cagliaritana Radio Press,  durante la trasmissione Topping, sono state narrate le avventure di un altro grande portapizza cagliaritano: il cavaliere frettoloso, con le voci di Alessandro Valentini e Elio Turno Arthemalle e la sigla d'apertura del gruppo sassarese Lanalosgia, altro progetto indipendente dedicato alla figura del portapizza. 


Buon ascolto e buon divertimento!
il portapizza

venerdì 6 agosto 2010

Finalmente una buona notizia!

Cari amici,
Il ministro dell'istruzione Mariastella Gelmini  finalmente ha fatto qualcosa di buono: smosso le acque per una proposta che da almeno quattro anni languiva sulle scrivanie della segreteria dell'università varesina dell’Insubria. Si tratta dell' «indispensabile riconoscimento accademico all'uomo politico più significativo degli ultimi 30 anni» che, con la sua «incredibile capacità di comunicazione di massa» ha reso possibile il «miracolo leghista»: La laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione a Umberto Bossi. l'articolo originale

...e mentre su facebook impazza il gioco "rimbalza il clandestino", pubblicato dal suo degno figliuolo, l'Italia si gode il solleone, rinfrancata dalla fine di questa crisi mondiale, che per quanto ci abbia appena sfiorati, ha fatto sudare non poco i nostri politici, per fare in modo che il nostro paese mantenesse intatta non solo la soglia di occupazione, ma anche il valore della moneta e di conseguenza il potere d'acquisto.

buona serata
il portapizza