Cari bloggers,
Probabilmente non tutti lo sanno, per cui ho dovuto scrivere questo post per comunicarlo al mondo intero: il 17 gennaio sarà il Risotto Day! L'Unione Virtuale Cuochi Italiani, ha stabilito questa data per celebrare una delle specialità più ghiotte della cucina italiana, con particolare attenzione per i piatti di risotto a base di zafferano e ancor più in particolare per l'ottimo risotto alla milanese. Buono da mangiare, bello a vedersi, cromaticamente interessante per il suo color giallo dorato, di nobili origini (la sua ricetta dura da millenni!) e per tutti noi, evocativo di calde serate invernali in famiglia, al riparo e al calduccio nel tepore della propria casa e in compagnia della nostra famiglia.
Sono venuto a saperlo dal TG5, che per fortuna ci tiene aggiornati sulle notizie veramente importanti, come l'iniziativa dell'UAAR per cui si sono spese troppe parole, di fare pubblicità pro-ateismo sugli autobus. Ma non si vergognano questi ignoranti? In Italia solo la Chiesa Cattolica Santa Romana e Apostolica può permettersi di condizionare la nostra vita con martellamenti continui su tutti i media, impedendo l'aborto, la contraccezione e la ricerca in alcuni campi. Se lasciassimo la stessa libertà di parola anche ai mussulmani, induisti, ebrei e mo' pure atei, la nostra giornata dovrebbe durare almeno 36 ore e dovrebbe essere dedicata integralmente all'indottrinamento!
Il problema dei limiti di tempo nella nostra giornata, è una cosa che per fortuna i giornalisti del TG5 conoscono bene. Infatti, proponendoci il Risotto Day, hanno dovuto segare un'altra notizia (non altrettanto importante!) come la sorta di sciopero indetta dal rabbino capo di Venezia Elia Enrico Richetti, che invita gli ebrei italiani a non partecipare alla Giornata Ebraica che si tiene ogni anno il 17 gennaio. Il motivo non è (come staranno pensando in molti) di non ostacolare il Risotto Day, ma protestare contro papa Benedetto XVI, che ha preso cinquant'anni di dialogo con le altre religioni e in particolare con quella ebraica e ci si è allegramente pulito il cu*o, ripristinando la messa in latino col rito di Pio V, che per quanto sia stata un po' smussata nei termini, conteneva e contiene una preghiera perchè i perfidi giudei si ravvedano e abbraccino il cristianesimo, già pubblicamente definito da Benedetto XVI come l'unica religione "vera" e quindi superiore a tutte le altre. Secondo alcune fonti, avrebbe anche tirato fuori il righello e fatto a chi cel'ha più lungo, vincendo anche su Mons. Milingo, con uno stacco di ben 12cm! Gli ebrei italiani protestano che non contano le dimensioni del crocifisso che si porta al collo, ma come lo si usa. Proteste cadute nel vuoto, dato che si tratta palesemente d'invidia.
Buona serata.
il portapizza
Chi siamo? Dove andiamo? Perchè si vive e perchè si muore? Ma soprattutto: chi l'ha ordinata questa margherita gigante???
giovedì 15 gennaio 2009
mercoledì 7 gennaio 2009
Guardo troppi telefilm!
Cari bloggers,
chi se lo ricorda Twin Peaks? Era l'8 aprile del 1990, quando per la prima volta fu trasmessa sulla rete statunitense ABC la prima puntata di questo show, scritto e diretto da Mark Frost e David Lynch. Un horror-poliziesco destinato ad appassionare migliaia di americani prima, tutta l'Europa qualche tempo dopo. Otto episodi per la prima serie, ventidue per la seconda e poi un film a legare i fili di una trama che si è arenata in tempi da record, deludendo lo spettatore con boiate da fiera paesana. Eppure ancora oggi, per quanto sia più che evidente che gli anni Ottanta tenevano su i capelli delle protagoniste femminili in vaporose criniere cotonate, la sensazione non è quella di quando si riguarda Megaloman o Fanataman e ci si dice qualcosa tipo "ma come faceva a piacermi 'sta roba?" no. Twin Peaks è una serie ancora molto attuale, capace di trascinare lo spettatore nell'atmosfera apatica della provincia ai confini col Canada, fino a scontrarsi con la sordida vita da adolescenti, abituati a nascondersi dietro una maschera di buonismo innaturale, al dilà della quale, tutto può accadere...
Insomma, come dicevo nel titolo, guardo troppi telefilm!
chi se lo ricorda Twin Peaks? Era l'8 aprile del 1990, quando per la prima volta fu trasmessa sulla rete statunitense ABC la prima puntata di questo show, scritto e diretto da Mark Frost e David Lynch. Un horror-poliziesco destinato ad appassionare migliaia di americani prima, tutta l'Europa qualche tempo dopo. Otto episodi per la prima serie, ventidue per la seconda e poi un film a legare i fili di una trama che si è arenata in tempi da record, deludendo lo spettatore con boiate da fiera paesana. Eppure ancora oggi, per quanto sia più che evidente che gli anni Ottanta tenevano su i capelli delle protagoniste femminili in vaporose criniere cotonate, la sensazione non è quella di quando si riguarda Megaloman o Fanataman e ci si dice qualcosa tipo "ma come faceva a piacermi 'sta roba?" no. Twin Peaks è una serie ancora molto attuale, capace di trascinare lo spettatore nell'atmosfera apatica della provincia ai confini col Canada, fino a scontrarsi con la sordida vita da adolescenti, abituati a nascondersi dietro una maschera di buonismo innaturale, al dilà della quale, tutto può accadere...
Insomma, come dicevo nel titolo, guardo troppi telefilm!
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