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ieri sera ho rivisto tutta la mia vita. Mi è passata davanti agli occhi come un film e non era nemmeno un granchè! Trama scontata, pochi colpi di scena, se non fosse stato per qualche scena hardcore, avrei voluto indietro i soldi del biglietto!!!
Tutto è incominciato sull'asse mediano. Ero sul mio fido scooterone in una serata stupenda di questo mitissimo clima sardo-meridionale, che già a fine aprile ti vai a stravaccare in spiaggia cinque minuti dopo pranzo e ti senti un dio!
Scendo alla rotonda di via Cadello, faccio uno slalom da cardiopalmo tra una colonna d'auto lunga quanto l'intero svincolo e mi immetto nella rotatoria. Faccio mezzo giro e una donna in macchina sbuca da uno degli incroci laterali e mi si piazza davanti. Lo scooterone in questione è un super hexagon 125 della piaggio, praticamente un bidone su rotelle. Stabilità nulla, sia sul bagnato che con raffiche di vento, ma anche in giornate climaticamente perfette come ieri sera, una frenata brusca può esserti fatale.
La donna esce dal suo momentaneo stato di cecità e mi vede arrivare contro la sua fiancata urlando e imprecando contro gli astri celesti rotanti. Chiaramente essendo una donna e come tale propensa ad agire contro ogni logica (salvo poi convicerti che aveva ragione ad agire come ha agito!), inchioda il veicolo sbarrandomi completamente la strada. Le mie mani si stringono sulle leve dei freni e la ruota posteriore si blocca immediatamente e comincia a slittare sull'asfalto, disegnando una S perfetta. La ruota anteriore invece rimane inchiodata sulla sua traiettoria e per non sdraiarmi subito sull'asfalto, concedendomi una pennichella imprevista e magari eterna, appoggio un piede a terra quando il veicolo è ancora lanciato e per non cadere, ma evitando nel contempo di lasciarci una gamba, faccio due o tre saltelli da grillo. L'insetto non il comico.
Quando l'inerzia si esaurisce, ci ritroviamo fianco a fianco. Ci siamo evitati di un soffio, ma (come già accennato) lei è una donna e nel suo modo di vedere ero il solito maschio esagerato. Apre platealmente le braccia tenendo i palmi delle mani verso l'alto, come a voler sottolineare il suo punto di vista e condividerlo con decine di occhi allibiti che ci fissano dai veicoli intorno.
Io faccio rapidamente l'inventario delle mie dita, scegliendo quello più adatto all'occasione e mi accingo a mostrarglielo, quando ci ripenso.
La colpa è vostra. Colpa di Beppe che ci racconta il mistero di Marco Carta in piazza centomila, Streghettacy e l'inspiegabile riesumazione di padre Pio, Ponke che racconta delle elezioni, Cesco che ci aggiorna sul caso Alitalia, Daesdemona e il mistero delle poesie di Neruda (sopratutto la seconda!)... insomma mi sono chiesto se mi fosse sfuggito qualcosa. Magari non mi ha proprio tagliato la strada, sta stronza: magari il suo era una sosta spazio-temporale tra l'immissione in rotatoria e lo sviluppo interiore di una coscienza collettiva estesa al concetto stesso di conoscenza dell'Io ponderale, in contrapposizione con l'Azione fine a sé stessa.
Insomma, come dicevo, ho il sospetto di non capirci più niente di questo mondo...